‘GLI OBIETTIVI FINANZIARI PREVISTI NELL’AMBITO DEL PIANO STRATEGICO RESTANO INVARIATI’, UNICREDIT: LUNEDÌ SI PARTE CON UNO SCONTO DEL 38% SU L’AUMENTO DI CAPITALE DA 13 MLD

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    Come ha tenuto a spiegare un analista del settore, è evidente che “non vogliono correre nessun tipo di rischi” l’ad Jean Pierre Mustier e il consorzio di istituti con cui è stato firmato il contratto di garanzia, e per questo Unicredit ha approva i termini e le condizioni dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro con uno sconto sul Terp (ovvero, il prezzo teorico di un’azione dopo lo stacco del diritto di opzione riservato agli azionisti),  del 38%, sensibilmente superiore alle attese degli analisti, che stimavano un 30-35%. Al via da lunedì prossimo, l’aumento comporterà l’emissione di circa 1,6 mld di nuove azioni ordinarie e avrà un valore pari a massimi 12,99 mld di euro. Nell’annunciare i dettagli dell’aumento di capitale Unicredit ha confermato i propositi del piano strategico: “Gli obiettivi finanziari previsti nell’ambito del piano strategico restano invariati”, spiegano dall’istituto. Nello specifico è stato confermato l’obiettivo di portare il Cet1 al di sopra del 12,5%. Inoltre il board ha approvato “l’implementazione” della maxi-cessione di crediti deteriorati del progetto Fino, “che sta ora entrando nella fase esecutiva” con l’obiettivo di chiudere entro il 2017. Per la parte dell’esercizio dei diritti di opzione, la conclusione dell’operazione è programmata per il 23 febbraio. Il 10 marzo si concluderà tutta l’offerta, che avrà a oggetto nuove azioni ordinarie al prezzo di 8,09 euro per azione (di cui 0,01 a titolo di capitale e 8,08 a titolo di sovrapprezzo), nel rapporto di 13 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 5 azione ordinaria o di risparmio possedute. Il consorzio di garanzia dell’aumento è coordinato e diretto da UniCredit Corporate & Investment Banking, Morgan Stanley e Ubs che agiranno come structuring advisor. Tra le banche che fanno parte del consorzio anche BofA Merrill Lynch, J.P. Morgan e Mediobanca, che agiscono in qualità di joint global coordinator e di joint bookrunner. “Il contratto di garanzia contiene, tra l’altro, le usuali clausole che condizionano l’efficacia degli impegni di garanzia ovvero attribuiscono ai membri del consorzio di garanzia la facoltà di recedere dal contratto, in linea con la prassi internazionale”, spiega Unicredit. Tra gli azionisti, domani la Fondazione CariVerona deciderà se e come aderire all’aumento di capitale. La Fondazione Crt sta invece aspettando l’autorizzazione del Mef per aderire all’aumento ma il neoeletto presidente, Giovanni Quaglia, ha spiegato oggi che il mandato ricevuto “è quello di arrivare fino alla copertura della nostra quota che è del 2,3%, pari a 300 mln”. L’operazione di “riduzione del profilo di rischio” riguarda un portafoglio di sofferenze pari a 17,7 miliardi di euro e sarà realizzata attraverso una cartolarizzazione con cui UniCredit cederà a Pimco e Fortress una tranche verticale maggioritaria nel corso della prima fase “che avrà luogo al più tardi entro il secondo semestre del 2017”.