“Euna vicenda chiusain modo molto chiaro. Io ho parlato a titolo personale, come presidente del mio partito”, così il ministro Alfano a proposito delle sue affermazioni relative alrinviodella data delreferendum. ’’La mia campagna elettorale prosegue, nel senso che ho un’agenda fitta di impegni per il fine settimana ha affermato Alfano a margine di un convegno sull’Europa tenuto a palazzo Giustiniani – Sarò in Abruzzo, Piemonte, Basilicata, in Pugliaper la campagna per il Sì. Ciascuno ha detto ciò che riteneva corretto dire in questo momento e si va avanti’’. A chi gli domanda se avesse preventivamente informato Matteo Renzi dell’apertura alle opposizioni. Il ministro dellInterno spiega: ’’Ho molto chiaramente specificato che parlavo a livello personale e anche come presidente di partito”, taglia corto Alfano che precisa:’ ’Quindi, avevo già premesso che a quel livello fosse indirizzata la mia valutazione’’. Intanto sul fronte referendum,non sarà sciolta prima di una decina digiornila riserva del giudice del Tribunale civile di Milano, Loreta Dorigo, sul ricorso presentato dal giurista Valerio Onida e su un secondo ricorso firmato da un gruppo di avvocati che chiedono di investire la Consulta circa l’incostituzionalità della legge che istituisce il referendumladdove non prevede lo ’spacchettamento’ del quesito. E quanto si apprende in ambienti giudiziari. E’ stata la presidenza della prima sezione civile del Tribunale di Milano a confermare che la decisione sui ricorsi presentati che lamentano la presunta incostituzionalità del quesito referendario non sarà imminente, come da più parti ipotizzato, ma richiederà ancora diversi giorni di analisi e valutazione. Sia il ricorso di Onida che quello discusso da un gruppo di legali chiedono, in sintesi, di investire la Consulta del problema legato a più temi trattati in un unico quesito referendario che, a giudizio dei ricorrenti, lede la libertà dei cittadini. Dal canto suo, come già spiegato attraverso le pagine nel libro di Bruno Vespa, ’C’eravamo tanto amati. Amore e politica. Miti e riti. Una storia del costume italiano’, Matteo Renzi sembra avere le idee chiare: “Non dobbiamo dividerci tra un sì e un no a un referendum, ma tra la visione di un paese che cerca il suo ruolo di protagonista nella grande ondata di globalizzazione e quella di chi considera la globalizzazione la grande minaccia al proprio status quo. Quel che manca nella nostra discussione politica e nella proposta di governo è un discorso di visione e di orizzonti”.
M.