“Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia dove si sono composte le responsabilità che hanno assunto altre nazioni, è stata data anche dall’Italia una disponibilità a fornire una compagnia, con numeri non molto consistenti, all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato. E’ stato deciso al vertice di Varsavia e noi saremo in Lettonia”. Così Roberta Pinotti, ministro della Difesa, replicando allintervista che Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha rilasciato a ’La Stampa’ a proposito delleventuale dislocazione di truppe della Nato ai confini con la Russia. “Sapete bene che la politica dell’Italia è che ci vuole il dialogo con la Russia ha tenuto a precisare la Pinotti – Noi non sottovalutiamo il fatto che ci siano state anche rotture di legittimità internazionale con la crisi in Ucraina. Dopo di che noi pensiamo che con la Russia si debba dialogare. L’Italia fa parte di una alleanza e anche per portare con più forza la propria voce, che è l’invito a non fare una escalation ma anzi a riaprire canali di dialogo. Quando vengono prese decisioni comuni, dà la sua piccola parte di contributo. La decisione è stata assunta a Varsavia – ha aggiunto il ministro – Sembra una cosa nuova perché Stoltenberg l’ha detto in una intervista che è andata in prima pagina. Ma se voi leggete le cronache di Varsavia, la decisione di avere delle forze di rassicurazione nei Paesi baltici, non definitive e a rotazione, proprio per non dare l’idea che si ricrea una cortina da guerra fredda, è stata assunta a Varsavia. Alcune nazioni saranno leader, come Canada, Germania, il Regno Unito e Stati Uniti, che sono i responsabili. In questa responsabilità il Canada ha chiesto se l’Italia poteva contribuire e noi abbiamo detto sì”. Dal canto suo, intervenendo al Nato Defense College, con il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha confermato che nei prossimi mesi l’Italia invierà una compagnia di 140 militari in Lettonia, nel quadro della forza della Nato a guida canadese. Una misura che non fa parte di una politica di aggressione alla Russia, quanto invece di una politica di rassicurazione e di difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica, ha affermato Gentiloni, precisando inoltre che tale passo “non influisce minimamente” con la linea di dialogo che l’Italia ha con Mosca, dialogo “che l’Italia ha sempre condiviso con la Nato” e che è andato avanti anche dopo il vertice di Varsavia della scorsa estate in cui queste decisioni, inclusa quella per il comando italiano nel 2018 alla forza di reazione ultrarapida della Nato, sono state prese. “L’Italia ha sempre dato il suo contributo a impostazioni per un rafforzamento dei nostri assetti difensivi nel nordest”, ha quindi ricordato il ministro.
M.