‘DOPO AVER VINTO LA COPPA DEL MONDO, ALZARE ANCHE LA CHAMPIONS SAREBBE LA PIÙ GRANDE GIOIA DELLA MIA CARRIERA’ CONFIDA IN UN’INTERVISTA GIGI BUFFON A UEFA.COM

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    “Vincere la Champions significherebbe molto per me, sarebbe la più grande gioia della mia carriera assieme alla coppa del mondo del 2006, sarebbe quasi una ricompensa, la fine di un lungo percorso lastricato di coraggio, testardaggine e duro lavoro”. Forse stavolta è diverso: ora Gigi Buffon sente davvero ad un passo la possibilità di concretizzare questo sogno bambino: “Ho sempre voluto vincere questo trofeo – confida il capitano della Juventus attraverso un’intervista rilasciata a Uefa.com- e sono sempre stato convinto di potercela fare assieme ai miei compagni. Sarebbe grandioso”. Forse anche perché, ancora oggi nel cuore del ‘portierone’ della Nazionale italiana, ripensando alla disfatta contro il Barcellona, “c’è la voglia di cancellare la sconfitta nella finale di Berlino, ma non posso non ricordare quella del 2003(la sconfitta ai rigori contro il Milan), tronando a ritroso negli anni le mie motivazioni si fanno ancor più profonde”. Certo per poter davvero iniziare a respirare il profumo di Champions nella finalissima di Cardiff, manca il ritorno contro il Monaco, battuto nella gara di andata 2 a0, ma il pensiero va anche alla squadra che potrebbe trovare in finale: “Attorno al 30’ della sfida contro il Manchester City (erano gli ottavi di finale) ho mandato un messaggio a uno dei nostri dirigenti scrivendo: ’Potrebbero arrivare in finale, sono molto forti’. Questo dimostra quanto rispetto abbiamo per loro, giocano un calcio energico, fisico e frizzante, hanno giocatori di qualità”. Punta di diamante del Monaco è il giovane Kylian Mbappé: “Ci ho già giocato contro agli Europei. Questo è una delle cose positive legate a una lunga carriera, incontrare giovani che non erano neanche nati quando tu già avevi già alle spalle una fetta di carriera – spiega Gigi, alludendo al calciatore avversario, classe 1998 – Ho riflettuto sul fatto che ho conosciuto tre generazioni di calciatori. Ho incontrato giocatori nati negli anni 50’ e 60’ e chiudo con ragazzi nati negli anni 2000. E’ un bel lasso di tempo, è bello sapere che gioco magari coi prossimi Messi o Ronaldo. Quando avrò finito potrò dire di aver incontrato questi campioni a inizio carriera”.

    M.