“Questi italiani si meritanoun camion contro la folla come a Berlino. Ci vorrebbe uno in ogni piazza. Non hanno rispetto di noi musulmani, non possiamo pregare dove vogliamo, non possiamo avere nostre moschee, questa è verità. Io sono qui di qualche anno e vedo questo. Voglio prendere un camion e fare un bel lavoro contro di loro. Per amore di Allah ”. Questo il contenuto sconvolgente di un pensiero postato lo scorso 12 gennaio sul profilo Facebook di un marocchino, residente nel veronese. Un post che, senza farsi scrupoli, plaudiva ed inneggiava ad attacchi contro gli italiani. Ovviamente, a seguire, sono state decine le denunce (non ultima, anche quella di Matteo Salvini), alle quali il Ros e il Comando provinciale dei carabinieri di Verona, coordinati dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antiterrorismo di Venezia Adelchi dIppolito, hanno aperto gli accertamenti investigativi di prassi. “Con lanalisi dei dati contenuti nel cellulare e negli altri dispositivi sequestrati , nonché con ulteriori accertamenti tecnici hanno reso noto gli investigatori – potranno attribuirsi leeventuali responsabilità di chi, per qualsiasi fine,ha violato il profilo Facebook”. Il post che, intuendo in ritardo la gravità dei contenuti, il magrebino aveva subito rimosso, era stato negato dallo stesso comunque indagato per istigazione a delinquere – davanti agli inquirenti.
M.