“La mia idea è di parlare di piccoli numeri, senza sovraccaricare i territori. Mi sembra difficile sostenere che l’Italia non sia in grado di sostenere 1.500 posti in strutture di prevenzione. Comunque ascolterò su questo i presidenti delle Regioni e il Parlamento. Io ho il dovere di presentare una proposta, gli altri hanno il diritto e il dovere di discuterla”. Come spiega nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi il titolare del Viminale, Marco Minniti, i centri per l’identificazione e l’espulsione degli immigrati irregolari previsti dal piano del ministero degli Interni “non avranno niente a che fare con quelli del passato. Non c’entrano con l’accoglienza ma solo con chi è arrivato alla fine di un percorso”. Come ha tenuto a sottolineare Minniti, i nuovi Cie “non c’entrano con quelli che arrivano e chiedono asilo ma con quelli che sono alla fine di un percorso il cui esito non è stato positivo. Ne parleremo alla Conferenza Stato regioni convocata il 19 gennaio per discuterne con i governatori. I Centri dovranno avere “una struttura di governance trasparente e un potere esterno per quanto riguarda le condizioni di vita, perché bisogna mantenere sempre un livello molto alto di dignità della persona”.
M.