Finalmente momenti distensivi sullasse Whashington-Pechino, dopo un brutto periodo di tensioni (quando espresse dubbi circa unità del paese orientale alla presidente di Taiwan), il presidente Trump ha ha telefonato al presidente cineseXi Jinpinge, “su sua richiesta”, come riferito in una nota della Casa Bianca, ha concordato “di onorare la politica di ’una sola Cina’”. Come ha riferito il portavoce della Casa Bianca, Con Xi hanno avuto una lunga conversazione telefonica, durante la quale i due leader hanno discusso molti temi. Una conversazione estremamente cordiale ed entrambi hanno esteso i migliori auguri ai popoli dei due Paesi”. Con la promessa di continuare i loro colloqui, i due leader si sono invitati a reciprocamente a visitare i rispettivi Paesi. Una telefonata preceduta da una lettera che Trump ha invitao a Xi, nella quale auspicava una “collaborazione costruttiva” tra Washington e Pechino e ringraziava il presidente cinese per la nota di congratulazioni ricevuta in occasione del suo insediamento, augurando al popolo cinese una “felice Festa delle Lanterne e un prospero Anno del Gallo”. Intanto sul discusso fronte del ’Muslim ban’, la Corte d’appello federale di San Francisco ha respinto all’unanimità la richiesta del governo di reintrodurre il decreto, sospeso il 29 gennaio scorso. La Corte del Nono circuito ha poi sottolineato come “non ci siano prove che stranieri provenienti da uno dei Paesi citati nell’ordine” (Sudan, Siria, Iran, Iraq, Yemen, Libia e Somalia) abbiano commesso atti di terrorismo negli Stati Uniti. Ma Trump non si arrende e preannuncia che la battaglia legala va avanti. “Ci vediamo in tribunale, la sicurezza della nostra nazione è in gioco”, ha scritto su twitter il presidente degli Stati Uniti, che poi, parlando con i giornalisti, ha aggiunto: “E’ una decisione sulla quale vinceremo facilmente, secondo me”.
M.