“Ama è obbligata a portare rifiuti a Malagrotta. C’è un golpe sui rifiuti per togliere di mezzo Ama. Il golpe c’è ed è mirato a rimuovere chi in Ama crea ostacolo a disegni molto evidenti. Nei due incontri riservati, di cui abbiamo dato conto alla magistratura, che abbiamo avuto io e l’ingegner Filippi con l’avvocato Cerroni presso la sede dell’Assoambiente, l’avvocato Cerroni è stato molto esplicito: quando noi rivendicavamo l’autonomia di Ama, la nostra facoltà e il diritto di diventare un’impresa protagonista del ciclo dei rifiuti, lui ci rispondeva: ’Siete degli illusi, tanto vi cacciano’”. Intervenendo ad Agorà su Raitre, il presidente dimissionario di Ama, Daniele Fortini, è sbottato andando a ruota libera sulla situazione romana ed il futuro della sua ex azienda. “Quando sono arrivato il 27 giugno al confronto con il sindaco di Roma Raggi – ha raccontato Fortini – mi è stato chiesto di produrre tutte le sere un rapporto sull’andamento della giornata e tutte le settimane un rapporto settimanale. Correttamente io li ho fatti e li ho sempre inviati, al sindaco e all’assessore all’Ambiente per più di un mese. Nel momento in cui si è insediata l’amministrazione il Cda ha rassegnato le dimissioni mettendosi a disposizione dell’amministrazione. Mi è stato chiesto di produrre nell’arco di 10 giorni una relazione completa per rispondere su 23 quesiti che il sindaco mi chiedeva di esaudire. E lo abbiamo fatto con una relazione che ha impegnato 14 dirigenti giorno e notte per arrivare il 4 luglio a presentare una relazione di oltre 700 pagine per spiegare a che punto è la situazione. Quella relazione, questa collaborazione ha aggiunto ancora lex presidente dellAma – sono stati ripagati da un blitz a Rocca Cencia, che io penso sia stato strumentalizzato, e da un blitz in azienda. Anziché essere invitati a discutere ai tavoli su come risolvere i problemi, noi produciamo documenti, informazioni, notizie e la risposta sono i blitz intimidatori. E’ inaccettabile”. Poi Fortini ha voluto dire la sua anche in merito al tritovagliatore di Rocca Cencia, “se l’amministrazione vuole andare in quell’impianto perché lo ritiene indispensabile, cosa che non è, un’arma ce l’ha: la legge. Quell’impianto può essere requisito dal sindaco, lo togliamo a Cerroni e lo usiamo nell’interesse di Roma. Portare rifiuti a quell’impianto senza gara, senza ordinanza, senza un atto legale non è possibile e io non lo farò”.
M.