“Il paese è in stato di guerra, la risposta deve essere totale, globale. Una guerra asimmetrica, rivoluzionaria per sottometterci a un’altra potenza, una potenza assassina. Questa guerra non possiamo permetterci di perderla”. Senza fraintendimenti o giri di parole, la candidata alle presidenziali francesi, Marine Le Pen ha così commentato lennesimo attentato avvenuto a Parigi. leader del FN e candidata all’Eliseo, ha esortato dunque i francesi a rimanere uniti “senza se e senza ma: unità nella compassione ma anche nella lucidità. Dobbiamo rinunciare all’ingenuità, all’innocenza, al lassismo. Il nostro popolo si è sempre opposto alla barbarie. Unoccasione di più per ribadire il suo cavallo di battaglia: ripristino delle frontiere e l’espulsione immediata degli schedati stranieri con la lettera S” (sospettati di attentare alla sicurezza dello Stato, ndr). E giunta “la fine del lassismo giudiziario”, ha invocato, insieme a “nuove regole restrittive in materia di immigrazione, asilo e di cittadinanza”. Le Pen ha quindi nuovamente urlato la chiusura delle moschee islamiste, la stretta applicazione del principio di laicità “in conformità con i principi repubblicani” a restrizioni su immigrazione, asilo politico e cittadinanza. “L’ideologia islamista non deve aver diritto di cittadinanza in Francia. Il terrorismo deve essere combattuto con tutti i mezzi. Vinceremo questa guerra solo se porremo fine al lassismo che ha permesso a questo criminale di compiere un ennesimo attentato ieri sera”. Esortazioni che hanno trovato subito la pronta replica di Bernard Cazeneuve, primo ministro ed ex ministro dell’Interno: “Marine Le Pen dimentica che oltre 105 milioni di persone sono state controllate alle frontiere. Voglio ricordarle che dal maggio 2012, 117 persone sono state espulse dal territorio nel quadro della lotta al terrorismo. Le Pen dimostra la sua cattiva conoscenza nei confronti dei dispositivi della lotta antiterrorismo e del suo arsenale penale”. Il premier ha poi ricordato che il Front National non ha votato a favore della maggior parte delle leggi adottate negli ultimi anni contro il terrorismo”. Per Cazeneuve Le Pen vuol “far dimenticare in realtà di essersi opposta a tutto senza proporre mai nulla di serio né di credibile. Questi propositi più di ogni altra cosa rivelano il suo vero obiettivo: cerca, come dopo ogni tragedia, di approfittare e strumentalizzare per dividere, sfruttare senza vergogna paura ed emozione a fini esclusivamente politici”. Poi Cazeneuve ne ha approfittato anche per attaccare Fillon per la sua proposta di rivedere Schengen ricordando la soppressione dei posti di lavoro decisa sotto il suo governo tra il 2007 e il 2012 soprattutto nei servizi.