Lipotesi che il referendum del 4 dicembre potesse slittare per via del terribile sisma che ha squassato il Centro Italia “non esiste, è solo una boutade giornalistica”. Ha tenuto a sottolinearlo Matteo Renzi nellambito del Consiglio dei ministri di oggi. In realtà, tutto nasce da un twitter di Pierluigi Castagnetti, poi rilanciato in un’intervista a ’La Repubblica’: “Ci sono tre regioni coinvolte – ha scritto Castagnetti, tra i fondatori dell’Ulivo e parlamentare Pd fino alla scorsa legislatura – e decine di migliaia di sfollati. Non riesco a immaginare in quali luoghi si possa votare allinterno delle zone terremotate e con quali scrutatori”. Ma in verità Castagnetti ha anche puntualizzato che una simile decisione non può essere ad esclusivo appannaggio del governo ma, precisa che naturalmente una decisione del genere non può prenderla il governo da solo, ma necessiterebbe di un comune accordo fra tutte le forze politiche. Tuttavia per alcuni lidea di uno slittamento non è poi unipotesi da escludere: ad esempio Gianfranco Librandi, deputato dei Civici e innovatori, aveva già azzardato la stessa possibilità subito dopo il sisma di agosto, ed oggi, alla luce dei nuovi, tragici avvenimenti è tornato alla carica: “Con un impegno condiviso da tutti i partiti presenti in Parlamento ha affermato in un comunicato – sarebbe opportuno rinviare il referendum del 4 dicembre alla primavera del 2017, magari abbinandolo con il turno delle elezioni amministrative”. E se per Forza Italia, il capogruppo al Senato Paolo Romani ritiene indispensabile rispettare la scadenza del 4 dicembre (“un impiccio che blocca il Paese da troppo tempo”), dallarea sinistra del Pd, Federico Fornaro ha manifestato personalmente una cauta disponibilità, esattamente allopposto di Stefano Esposito, della maggioranza Dem, decisamente scettico in merito ad un possibile slittamento.
M.