‘ABBIAMO FATTO UN BUON LAVORO, DOPO QUESTO FESTIVAL MI FERMO UN ATTIMO, TRE È IL NUMERO PERFETTO’. CARLO CONTI PRESENTANDO SANREMO, CHE QUEST’ANNO OMAGGIA TENCO

    conti.jpg (638×425)

    “Tre è il numero perfetto… Dopo questo festival mi fermo un attimo… E poi i primi due sono andati bene, così, se anche se questo dovesse andare così così, la maggioranza è comunque col segno positivo… Quattro festival consecutivi è il record di Baudo e tale deve rimanere…”. Un saggia decisione quella annunciata da Carlo Conti nelle vesti di direttore artistico della kermesse sanremese. Ora, fresco dell’ufficializzazione dei 22 big in gara (“la parte più difficile della preparazione del festival, quella che non mi fa dormire la notte: ora che c’è il piatto principale, lavoriamo in discesa al resto dello spettacolo, che è tutto da costruire”), ora l’attenzione – si fa per dire – si sposta sui ‘volti’ delle vallette che andranno ad affiancarlo sulle tavole dell’Ariston. Molti i nomi girati a proposito delle vallette e dei superospiti: da Valeria Marini e Pamela Prati a Chiara Ferragni e Melania Trump. Ma lui nicchia (“Niente”, risponde), e tiene invece a dichiararsi “felicissimo” per i 22 artisti selezionati: “Abbiamo fatto scelte anche molto dolorose ma vedrete che su 22 brani quest’anno 23 passeranno in radio – assicura scherzando – Sono davvero da altissima rotazione radiofonica, ci sono pezzi anche ’tiratissimi’, che escono completamente dalla logica del brano sanremese…”. Certo, a scorrere la lista, colpisce però l’animo poco rock degli interpreti e, soprattutto, l’assenza di band: “Tra quelli che abbiamo ascoltato non ce ne erano tanti e nessuno che abbiamo ritenuto all’altezza dei 22 che abbiamo scelto. Abbiamo fatto un cast sulle canzoni, scegliendo quelle che possono portare emozione, gioia o riflessione… Se è per questo, quest’anno c’è anche un’altra assenza: manca il brano allegro, che negli ultimi due anni è stato assicurato da I Soliti Ignoti e da Elio e le Storie Tese…”. Il direttore artistico prova poi ad analizzare le canzoni selezionate: “C’è come sempre molto amore ma non solo di coppia…”. Qualcuno gli fa notare che alcuni tra gli artisti presenti hanno già partecipato ad almeno una delle 2 edizioni precedenti: “Gli artisti fanno un disco ogni due anni mediamente e quindi può succedere. Vi faccio l’esempio di Masini: lui è mio amico da una vita ma quando sentirete il pezzo non avrete dubbi…”. Il Festival si colloca all’interno del lunghissimo (e trionfale) show-tour che Conti sta portando in giro per l’Italia con i suoi vecchi ‘compagni di merende’ Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, ci si aspetta dunque anche una loro incursione a Sanremo? “Veramente stiamo talmente tanto insieme che pure a Sanremo non li sopporterei – risponde – ma poi magari mi fanno una sorpresa…”. In attesa di vedere come l’audience giudicherà questa edizione del Festival, va comunque sottolineato che il programma dedicato alle Nuove Proposte ’Sarà Sanremo’ oltre che larghi consensi di ascolto (+ 600.000 telespettatori e + 3% di share), ha suscitato anche il plauso del sindaco della città dei fiori e, soprattutto, del direttore di Rai1 Andrea Fabiano. “I ragazzi sono fortissimi – spiega orgoglioso Conti, che anche per quest’anno annuncia le loro esibizioni in apertura di serata – mi dispiace per gli esclusi ma gli spazi e i posti sono questi. Gli auguro che possa capitare quello che è successo a Francesco Gabbani ed Ermal Meta, che quest’anno tornano al festival ma tra i Big. Confermata la serata cover, in cui i Big eseguiranno brani di altri artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, ma stavolta con una clausola: “Quest’anno è vietato portare brani di Luigi Tenco, perché a 50 anni dalla morte sarà oggetto di omaggio diverso da parte del festival. E poi chi lo scegliesse per la cover potrebbe essere avvantaggiato”. Altro argomento ancora top secret, il cast dei big fuori gara che andrà a comporre le cinque serate del Festival. Il sogno, vista la concomitanza del disco appena uscito, sarebbe la sorpresa legata al disco di Mina e Celentano: “Non credo, anche se ci piacerebbe che ad aprire il festival fosse Mina”, dice ridendo. Tuttavia Conti non esclude che qualche Big non rientrato nella rosa dei 22 possa rientrare nel cast da ospite: “Per due brani che avevano un contenuto particolare come quello di Ruggeri su Iannacci, Gaber e Faletti o quello di Frassica sui migranti è già accaduto, vedremo”. Certo, a lui piacerebbe “in qualche modo” recuperare i La Rua, non rientrati tra gli otto Giovani in gara: “Magari gli affidiamo la sigla del dopofestival”. Staremo a vedere, certo è che, come spieghiamo nei dettagli in un altro articolo, almeno a leggerla questa ‘formazione’ che comprende i big non lascia certo stupefatti. Poi ormai, complici le ‘ingerenze’ dei vari talent (il cimitero dei prodotti d’autore), e le speranze di un ritorno in pista per artisti in realtà poco ‘vendibili’, prestando sempre più il fianco alla logica dell’audience, la Musica, quella vera, a Sanremo è ormai sempre più  in via d’estinzione…

    M.